Armamento e dotazioni

IL LANCIO DELLA BOMBA di Vincenzo Cuoccio

Dovete sapere che anche gli spari della festa di San Nicola mi hanno sempre dato un grande spavento. Figuratevi poi quando si trattò di fare esplodere le bombe amano!
Quel pomeriggio di tanto tempo fa, tutta la compagnia salì sui CL per un’altra esercitazione.
Arrivati sul luogo utilizzato da noi militari, come da ordine, la compagnia si dispose in una lunga fila indiana
Il primo della fila doveva avanzare, con passo deciso, raccogliere la bomba a mano da una cassetta piena delle famose SRCM, strappare con i denti la sicura e lanciare con mano ferma, così da imprimere una bella traiettoria a parabola. La bomba esplodeva e subito l’allievo, con rapida conversione ad U, andava ad accodarsi all’ultimo commilitone della fila e così via il gioco continuava sotto gli occhi vigili del Capitano Mantella, parsimonioso in encomi ma generoso in contumelie.
Quando giunse il mio turno, quando insomma fui io il primo della fila, Mi venne in mente tutta la scena,  già altre volte vissuta: io che avanzo incespicando verso la cassetta di munizioni, ancora indecentemente piena di bombe a mano, la sicura che non vuole sfilarsi, il lancio con mano malferma, la parabola disastrosa, lo scoppio infernale e troppo vicino, le indecorose riserve sulla mia tecnica di lancio espresse con piena voce  dal Capitano, le risate dei compagni e poi di nuovo in coda in attesa di un’altra serie di disdicevoli apprezzamenti.
A questo punto  ecco l’illuminazione! Mi diressi rapidamente alla cassetta delle bombe a mano e subito, anticipando la conversione ad U , mi rimisi in coda alla fila. Vidi che il Capitano,.
 tutto concentrato sul punto di caduta degli infernali ordigni, non si era accorto di nulla.
Qualche commilitone, visto il buon esito della mia manovra e, non disponendo pure lui di una ineccepibile tecnica di lancio, adottò subito il mio procedimento.
La cosa andò avanti a lungo, e finalmente alla fine, mentre il sole tramontava, l’esercitazione ebbe termine.
Ringraziai segretamente tutti gli angeli del Paradiso, tutte le anime sante del Purgatorio, e anche qualche buon diavolo dell’Inferno, perché la brava gente si trova ovunque.
Così tutti furono contenti: Contenti i compagni bravi che videro moltiplicarsi il numero dei  lanci a loro disposizione, contenti i diversamente abili che si risparmiarono le creative contumelie del Capitano. Ma più di tutti lo stesso Capitano che, salutando militarmente il Colonnello che ci attendeva sul piazzale della caserma illuminato dai riflettori, disse con un raggiante sorriso: “finalmente una compagnia di tiratori scelti!”

Se si scivola sulla neve lanciando una srcm può capitare che le schegge danneggino irrimediabilmente i testicoli e allora addio stirpe e discendenza! Non riusciva a togliersi dalla testa questo pensiero, e nel frattempo notava che le due file, di quelli che avevano lanciato e di quelli che dovevano lanciare erano quasi alla metà. Per la salvezza della stirpe bastava fare un passo a sinistra ed entrare nella fila dei già lanciati. Bastava non farsi vedere, tanto faceva freddo, per l’appunto, e c’era la neve. Nessuno si fece male,  Oggi ha due bei nipotini.