In caserma ieri e oggi

 

Aveva fatto 2 servizi mensa. La cosa più massacrante di tutta la sua vita. In 4 dovevano pulire, apparecchiare, servire e sparecchiare e pulire e difendere i bicchieri: ne mancava sempre qualcuno, o rotto, o sottratto da quelli della prima e della terza compagnia. Il vantaggio era che si potevano fregare a tutt’e due, ma lo capì solo la seconda volta. Un mucchio di bicchieri trionfalmente lasciati al cambio.


La vita veramente gliela salvò il vicino di biposto, che chiameremo Angelo, che quotidianamente gli rifaceva o ritoccava il malefico cubo (mucchio da presentare squadrato sulla branda e contenente materasso, lenzuola & coperte) e/o il subdolo cubetto (altro mucchio squadrato comprendente il vestito del giorno dopo da collocare sull’apposito sgabello personale.
Le mutande sono sempre state le sue, benché solo un sacchetto di tela e un nome contrassegnassero indumenti sporchi, alla fine nemmeno nuovi, ma sempre riconsegnate nei tempi previsti e a prezzi ragionevoli dalle brave lavanderine.